«Il Comune non ha mai mollato sul fronte sicurezza. Intorno alla Centrale non ci sono più abusivi, stiamo pensando di spostare i chiostri degli ambulanti. Non vogliamo che qui fiorisca un “suk”. La Centrale è il biglietto da visita di Milano, una scommessa che il Comune non vuole perdere». Il vice sindaco Riccardo De Corato aveva la mente «ai 100 mila clandestini e ai 10 mila nomadi che vivono in città» ieri mattina, mentre presentava il primo dei cinque camper della polizia municipale che il Comune ha messo in campo per contrastare la piccola criminalità. Nello stesso giorno in cui, in consiglio comunale, il capogruppo della Lega Nord Matteo Salvini invocava anche per Milano il «modello Cittadella» nei confronti degli immigrati. Si chiamano “Security Point”. Da oggi, uno resterà fisso in piazza Savoia, a lato della stazione. Da lì controllerà l’area grazie a una rete di videosorveglianza, in servizio dalle sette fino all’una e trenta di notte. Attualmente le telecamere attive sono 68, ma da qui a fine anno ne saranno installate di nuove, capaci di trasmettere immagini in un raggio di 200 metri, anche alle centrali di polizia e carabinieri. Tra cui le cosiddette “urla e sparo”, in grado di individuare tra i rumori di fondo le invocazioni di aiuto, attraverso particolari meccanismi di filtro. «Le forze dell’ordine potranno intervenire, anche se per una divisa è difficile avere a che fare con un borseggiatore che al massimo ha 12 anni e non è perseguibile», ha aggiunto il vice sindaco.
De Corato definisce l’iniziativa «un punto di sicurezza partecipata e di vicinato che intende coinvolgere i milanesi. Altri quattro “Security Point” si muoveranno sul territorio, in base alle segnalazioni dei cittadini e dei comitati di zona». Attualmente, un camper è in servizio in via Padova, uno in via Lopez a Quarto Oggiaro, uno al Giambellino in Piazza Tirana, l’ultimo nel quartiere Baggio.
[fabio bordighi]
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