MAFIA

La mafia allunga i suoi tentacoli nel nord Italia

Si è aperta oggi a Palazzo Marino una due giorni sul tema “La mafia invisibile – Criminalità organizzata al Nord. Controllo del territorio e potenza economica”. Il convegno è promosso dall’associazione Saveria Antiochia Omicron (Osservatorio milanese sulla criminalità organizzata al Nord), con il patrocinio del Consiglio regionale della Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano e della Cgil milanese.

La conferenza, che ha visto la partecipazione di studiosi, magistrati e di esponenti delle forze dell’ordine impegnati in operazioni antimafia, si è proposta di trattare il radicamento delle mafie nel nostro territorio, la loro infiltrazione nel sistema economico e gli strumenti utili per contrastare il fenomeno. «Con 90 miliardi di fatturato annuo la mafia è la prima azienda del Paese». Così ha spiegato Riccardo De Corato, vice-sindaco di Milano. «Il rapporto di Confesercenti ha recentemente smentito chi credeva in un suo ridimensionamento, anzi abbiamo appreso che “la Piovra” allunga i suoi tentacoli al Nord, in Lombardia, dove a 5000 commercianti viene chiesto di pagare il “pizzo”». Il fatto che gli episodi di cronaca nera legati alla mafia siano diminuiti non significa che il fenomeno sia meno presente. Anzi, scegliendo di rendersi invisibili, le organizzazioni malavitose diventano ancora più difficili da individuare e da intercettare. Nell’immaginario comune la mafia si interessa di narcotraffico, appalti, usura, racket, estorsioni, rapine e sfruttamento della prostituzione. Oggi la criminalità organizzata ha allargato i propri canali di finanziamento anche tramite scommesse clandestine, falsificazione dei marchi e pirateria musicale. I dati parlano chiaro: 40 mila articoli sequestrati dalla polizia municipale di Milano, crescita delle denunce del 200%. «Tenere presente l’infiltrazione mafiosa nel tessuto civile ed economico deve essere un preciso dovere politico – ha dichiarato Marco Cipriano, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia –. Deve fare parte del “bagaglio abituale” dell’amministratore, del funzionario pubblico, dell’operatore economico». Cipriano ha spiegato che per sgominare le organizzazioni mafiose non serve colpire i singoli individui, ma contrastare il sistema in tutte le sue parti grazie alla collaborazione delle forze di polizia e organi dell’antimafia, ma anche con l’aiuto dei cittadini. «Occorre una vera campagna permanente di educazione alla legalità: solo così si potrà dare una risposta seria e concreta alle organizzazioni criminali».

[gaia passerini]

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