CINEMA

Undici settembre, si riparte da Zero

La verità ufficiale, fornita dalle autorità statunitensi sugli attentati dell’undici settembre, è falsa. È questo il concetto alla base di Zero - Inchiesta sull’11 settembre, documentario diretto da Franco Fracassi e Francesco Trento. Il film, presentato di recente alla festa del Cinema di Roma, ha però la sua anima in Giulietto Chiesa, presidente dell'associazione Megachip e giornalista sempre molto attivo nel campo della controinformazione. Sono tre gli elementi che contraddistinguono Zero: il primo è quello che riguarda la posizione degli autori rispetto all’undici settembre. Perché il film non intende proporre una verità alternativa ma vuole mettere in luce le contraddizioni mostrate dalle versioni ufficiali sull’attentato. Dunque, far capire al pubblico che sono state raccontate delle frottole. E nemmeno tanto bene.

Il secondo elemento è il taglio con il quale gli autori hanno affrontato la vicenda. Accanto ai trattamenti tipici dell’inchiesta giornalistica, come le interviste a testimoni ed esperti, le analisi di immagini, le ricostruzioni animate e la diffusione di atti ufficiali, vi sono quelle che si possono definire vere e proprie “incursioni teatrali” ad opera di artisti del calibro di Lella Costa, Moni Ovadia e Dario Fo.

L’ultima particolarità riguarda la produzione. Per garantire l’indipendenza del lavoro e portarlo nelle sale è stata attivata una sorta di co-produzione “popolare” che consente a chiunque versi una cifra minima di contribuire (e in teoria anche di guadagnare) alla realizzazione e alla diffusione di Zero. Un film che non metterà di sicuro tutti d’accordo, e a cui i detrattori non mancano (su tutti Mario Giordano, direttore del Giornale e autore di un durissimo articolo contro Chiesa e il suo film) ma che ha comunque il merito di mantenere aperto il dibattito su un evento che ha segnato, drammaticamente, il nostro tempo.

[luca aprea]

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta questo articolo