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Venerdì arriva nelle sale I Vicerè di Faenza

Una fotografia impietosa del nostro dna tratteggiata con le armi dell’ironia e del grottesco. Uscirà nei cinema il 9 novembre in 120 copie I Viceré, l’ultimo film di Roberto Faenza, tratto dall’omonimo libro di Federico De Roberto. Un romanzo che raggiunge lo schermo a più di cento anni dalla sua pubblicazione e racconta la genesi del nostro paese attraverso il conflitto interno e generazionale della famiglia Uzeda, discendente dei Viceré di Spagna, che si trova ad affrontare la fine della dominazione borbonica e la seguente Unità d'Italia.

Ad essere indagate sono le istituzioni su cui poggiano le nostre origini: la famiglia, lo Stato, la Chiesa. Tutti uniti nell’unico credo della sopraffazione, rappresentata in primo luogo dal principe Giacomo, interpretato magistralmente da Lando Buzzanca. “La grande intuizione di De Roberto – ha dichiarato Roberto Faenza – è che il disagio, l’antipolitica, nasce in famiglia quando proprio in quell’ambito si vuole esercitare un predominio. È la prepotenza paterna – ha aggiunto – a determinare il percorso di deformazione di Consalvo, che alla fine sceglie di impossessarsi del potere per non lasciarsi sopraffare”. Alessandro Preziosi (Consalvo), Cristiana Capotondi (Teresa) e Guido Caprino (Giovannino) sono gli altri protagonisti di un film che vuole essere un tributo al grande cinema italiano e che ha visto la luce dopo otto anni, grazie anche a una versione televisiva parallela. Versione completamente diversa - più lunga e corale - che andrà in onda sui canali Rai nella prossima stagione. Dopo oltre un secolo I Viceré si rivela ancora incredibilmente attuale, al punto che il regista si è sentito in dovere di precisare che i dialoghi del film non sono stati scritti dagli sceneggiatori, ma proprio dalla penna di De Roberto.

[cecilia lulli]

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