Un premio importante, perché, per conquistarlo non basta la sola raccolta differenziata ma è necessario primeggiare in altri trenta parametri come, ad esempio, la produzione globale di rifiuti urbani e la spesa necessaria per realizzare la raccolta.
La premiazione è stata preceduta da un seminario dove gli esponenti regionali di Legambiente hanno fatto il punto sulla gestione dei rifiuti nel territorio lombardo. Secondo il presidente Damiano Di Simine «la nostra regione deve recuperare terreno perché il Veneto e il Trentino ci hanno ormai superato, segno che si può fare di più. Soprattutto nelle province di Milano, Pavia e Brescia. Un altro fronte su cui occorre lavorare -ha aggiunto- è la lotta alle gestione illegale dei rifiuti, soprattutto quelli speciali. Un business da 234 milioni di euro».
Duccio Bianchi, direttore di “Ambiente Italia” ha voluto invece effettuare un’analisi ad ampio raggio ricordando che su questo fronte, l’Italia è il Paese che sta facendo registrare uno dei trend più negativi. Eppure basterebbe poco: «È una questione culturale. A fare la differenza è tutta una serie di piccoli gesti accompagnati da politiche mirate. E le amministrazioni locali devono capire che una gestione corretta è un’opportunità anche dal punto di vista del business. Nel resto d’Europa lo hanno capito da tempo. Noi no».
[luca aprea]
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