TELEVISIONE

L'"ansia" del sabato sera

L’intramontabile re dei presentatori italiani torna in prima serata. Ed è subito polemica. Non usa un basso profilo Pippo Baudo alla conferenza stampa di presentazione del suo nuovo programma Serata d’onore che sfiderà per cinque settimane l’ormai collaudato C’è posta per te di Maria De Filippi. Quando gli viene chiesto un proprio pensiero riguardo alle dichiarazioni di Confalonieri e Berlusconi (si sono detti contrari ai programmi che mettono angoscia), Baudo non ha avuto esitazioni: «Sono d’accordo. Chiudano il programma della De Filippi, visto che ce l’hanno in casa. Non c’è cosa più angosciante di C’è posta per te». Da buon vecchio volpone della televisione, il Pippo nazionale non adotta alcuna linea difensiva e da subito si mette dunque in competizione con la regina incontrastata del sabato sera: «La cosa più stimolante di questa avventura è proprio misurarmi con lei», ha dichiarato. «Io, però, non farò piangere – ha aggiunto il presentatore –. Il programma non deve essere pacchiano ma di classe: deve essere pulito, elegante, non volgare, senza battibecchi, senza lacrime, deve saper infondere cultura. Il sabato è il giorno in cui ci si prepara alla domenica: non angosciamoci».

Mirella Poggialini, critica televisiva del quotidiano Avvenire, non è d’accordo con le parole di Baudo: «Il programma della De Filippi più che ansiogeno lo definirei “trash”: il suo pubblico è composto per il 90% da persone del Sud Italia, poco scolarizzate, che hanno bisogno di sceneggiate. A me sinceramente mette imbarazzo e di conseguenza mi provoca un rifiuto verso quella trasmissione: C’è posta per te diventa ansiogena quando presenta storie particolarmente toccanti e tristi che a me personalmente non piacciono». Secondo la critica televisiva, è ansiogeno parlare del caso Englaro o di ragazzi diversamente abili, ma non per questo un programma che tratta determinati argomenti andrebbe tolto dagli schermi: «Non si elimina la televisione, non si deve chiudere un programma – sostiene la Poggialini –, piuttosto bisogna educare a spegnere la tv o ad usare il telecomando per cambiare canale; meglio ancora sarebbe leggere un libro».

«L’intervento di Pippo Baudo è innanzitutto strumentale per creare attenzione al suo programma». Questo il pensiero di Giorgio Simonelli, docente di “Giornalismo radiofonico e televisivo” all’università Cattolica di Milano. «La televisione che vediamo con la De Filippi, con la D’Eusanio e in altri programmi come quelli della domenica pomeriggio o i vari Carramba – aggiunge Simonelli – non è una televisione ansiogena: io piuttosto la definirei triste. È una tv che, con forma e contenuti, tende a darci un quadro preoccupato della realtà: gli italiani in questo periodo già non se la passano bene, in più la televisione racconta loro una realtà che è ancora più triste della verità dei fatti». Ancora Simonelli: «Desidererei che certi programmi chiudessero per mancanza di pubblico e non per altri motivi: è un po’ come augurarsi che non piova, ma uno si prende l’ombrello, se piove».

Dopo il primo scontro diretto di sabato 15 novembre, il povero Pippo sembra però alquanto “attapirato”: la corazzata C’è posta per te ha travolto implacabilmente Serata d’onore ottenendo il 14% in più di share. I numeri sono impietosi: 5.947.000 telespettatori per la De Filippi contro i 3.335.000 che hanno scelto il programma di Rai Uno. Baudo, però, da buon siciliano, è un tipo ostinato. Dunque, appuntamento a sabato per il secondo round.


[cesare zanotto]

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta questo articolo