«L’idea di questo libro è nata in AssoComunicazione circa due anni e mezzo fa, con l’insediamento della nuova presidenza e del nuovo consiglio direttivo - spiega il direttore di Assocomunicazione Marco Testa -. Mi piace pensarlo come un punto di partenza più che come un punto d’arrivo. Se infatti sapremo utilizzarlo nel modo giusto sono convinto che tutti, dalle aziende del settore ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche, dal mondo della marca a quello dei consumatori, troveranno le risposte a molte delle domande che oggi sembrano frenare o confondere lo sviluppo del settore».
Con costanti riferimenti alle realtà europee e internazionali, lo studio tenta di analizzare le cause dell’anomalia tutta italiana. Il libro bianco ripercorre, dati alla mano, la latitanza della cultura della comunicazione tanto nella pubblica amministrazione, quanto tra le piccole e medie imprese italiane. Per entrambe le realtà emerge, infatti, una percezione piuttosto marginale della comunicazione, come attività da seguire sporadicamente e per iniziative particolari, piuttosto che in continuità. A ribadire l’importanza di questo comparto, ci pensa sempre Marco Testa. Il direttore di Assocomunicazione ribadisce infatti la necessità di un impegno comune alla formazione. «Questo per contribuire - chiosa Testa - a una, seppur lenta, cultura della comunicazione».
[roberto usai]
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