Amnesty International ha intimato all’Iran di abolire dal suo codice penale la lapidazione: secondo l’associazione, attualmente undici persone sarebbero in attesa di condanna. «La morte per lapidazione è una pratica orribile studiata apposta per accrescere la sofferenza dei condannati», spiega Amnesty. Tre persone sono state lapidate per adulterio, considerato un reato in Iran dal 2002. Amensty sostiene che la maggior parte dei condannati sia di sesso femminile. Le donne non sono trattate equamente davanti alla legge: spesso sono processate in maniera scorretta e, essendo per lo più analfabete, firmano confessioni per crimini che in realtà non hanno commesso. Attualmente nove donne e due uomini sono condannati alla lapidazione: tra questi, una giovane che si è macchiata del reato di prostituzione perché costretta da un marito eroinomane. La ragazza ha subito due condanne: la prima a otto anni di carcere per complicità nell’assassinio del marito; la seconda alla lapidazione per adulterio. Amnesty racconta che in Iran i manifestanti contro la lapidazione sono riusciti a salvare delle potenziali vittime, esponendosi però a rischi di molestie e arresto da parte delle forze di polizia. Secondo la legge iraniana, gli uomini vanno sotterrati fino alla vita, mentre le donne fino al petto prima di essere colpiti a morte con le pietre. L’Iran applica una stretta interpretazione della legge islamica. Sebbene la lapidazione non sia prevista dal Corano, secondo alcuni sarebbe tra le tradizioni ascrivibili al profeta Maometto. Un sito di propaganda fondamentalista, apostatesofislam.com, spiega testualmente: «Ci si deve sforzare di apprezzare la lapidazione, perché Maometto lo vuole. Chi si sente disgustato dalla lapidazione sarà punito all’inferno». Il codice penale iraniano stabilisce che le pietre utilizzate per l’esecuzione debbano essere grandi abbastanza da causare sofferenza al condannato, ma non da ucciderlo immediatamente. La repubblica degli ayatollah cinque anni fa ha approvato una moratoria della lapidazione, sebbene la pena figuri ancora nel codice per reati come l’adulterio. Secondo l’articolo 83 del codice penale iraniano, i single, uomini o donne, colpevoli di adulterio vanno puniti con cento frustate; per gli adulteri sposati, invece, è prevista la lapidazione.
[giovanni luca montanino]
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