CINEMA ITALIANO

“La meglio gioventù” del cinema italiano

Il cinema italiano non è più quello di una volta? Non abbiamo più grandi registi e vedette internazionali? Eppure qualcosa si sta muovendo se «un giorno qualcuno guarderà i film italiani degli ultimi dieci-quindici anni e scoprirà che raccontavano un mucchio di cose», come sostiene il critico Fabio Ferzetti nella introduzione al libro “La meglio gioventù”, da gennaio nelle librerie per Marsilio. Si tratta di venti giovani registi italiani, più o meno noti, che raccontano la loro prima esperienza dietro la macchina da presa: Saverio Costanzo, Alex Infascelli, Paolo Franchi, Francesco Patierno, Paolo Sorrentino, Daniele Vicari e altri ancora spiegano come sono riusciti ad ottenere i finanziamenti e a girare i loro primi lungometraggi (prodotti tra il 2000 e il 2006), offrendo esempi delle difficoltà che in Italia frenano la settima arte e di come si possa superarle, oppure svelando quali episodi della loro vita li abbiano ispirati.

Esemplare l’iter tortuoso ma fortunato di Infascelli per ottenere i diritti di “Almost blue”, il romanzo di Carlo Lucarelli, riuscendo poi a farsi produrre da Cecchi Gori. Nel libro si scopre come Costanzo ha deciso di girare “Private” dopo essere stato in Israele e in particolare dopo avere conosciuto una famiglia palestinese la cui casa era occupata da soldati israeliani, come accade nel suo film. Il libro è stato curato da Filmitalia, una società pubblica del gruppo Cinecittà Holding, presieduta da Irene Bignardi, che cerca di promuovere i film italiani nel mondo, aiutandone la distribuzione e portandoli nei concorsi e festival dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente. “La meglio gioventù”, che verrà tradotto presto in inglese, è infatti anche il titolo della rassegna in cui vengono proiettati i 20 film, raccontati nel libro: una rassegna itinerante che finora ha ottenuto un buon successo e ha creato molta curiosità a Buenos Aires così come a Bruxelles. L’anno prossimo la rassegna si sposterà a Berlino, New York, Amsterdam, Singapore.


[luca salvi]

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